Perché il cervello ama i Mi Piace?

Hai presente la sensazione di piacere e quasi soddisfazione che provi nel ricevere un “Mi Piace” ad una foto su Facebook o su Instagram?

Bene, ecco perché:

Ricerche condotte all’Università di Berlino rilevano che quando si riceve un Mi Piace o un commento positivo ad un post su un social network, il centro della ricompensa del cervello si attiva.

L’area del cervello in questione è chiamata “Nucleus Accumbens” e quando riceve un impulso, rilascia una sensazione di soddisfazione. L’affermazione sociale, è da sempre motivo di grande soddisfazione, quindi non c’è da stupirsi che sentirsi accettati faccia accendere quest’area del cervello.

Interazioni positive producono sensazioni di benessere

Scienziati hanno monitorato e studiato l’attività del cervello umano di 50 soggetti ed è stato notato che la zona “Nucleus Accumbens”, responsabile delle sensazioni di piacere derivanti dal sesso, cibo e denaro,  diventava maggiormente attiva durante l’utilizzo di Facebook e la visualizzazione di foto di se con numerosi Mi Piace.

La ricerca allo stesso tempo solleva l’interessante possibilità che le ricompense rilasciate dal cervello possano essere il primo campanello d’allarme verso una forma di dipendenza.

I social networks creano dipendenza?

L’essere continuamente alla ricerca dei mi piace o di altre forme virtuali d’accettazione può condurre ad effettuare azioni ripetitive, compulsive e portare quindi alla dipendenza.

La dipendenza non si misura sulla base delle ore passate in rete ma su quanto ci pensiamo durante la giornata, ad esempio può soffrirne chi a lavoro non può frequentare Facebook ma ci pensa di continuo e non chi per esigenze professionali deve rimanere collegato molte ore al giorno.

Rimedi pratici

Provare a rimanere senza connessione dati può essere un ottimo esperimento per scoprire quante cose si possono fare anche senza telefonino, inoltre anche la sola esperienza di non far assolutamente nulla e di creare distacco dalle continue relazioni sociali può aiutare a ritrovare serenità.

Insomma, anche se nuovi mezzi di comunicazione come Facebook e Twitter hanno permesso di interagire con chiunque nel mondo con la velocità di un click, bisogna tenere alta la guardia, perché la possibilità di abusare e rendere nocivo l’utilizzo di questi strumenti è dietro l’angolo.

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